25 Ottobre 2024
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Sweet Bobby – Il mio incubo: storia vera e finale

Ultimo aggiornamento 15 Ottobre 2024 12:11 pm by Redazione

Dal 15 ottobre 2024 è disponibile su Netflix Sweet Bobby – Il mio incubo. Si tratta del documentario drammatico che racconta una storia vera di manipolazioni. Infatti, questa nuova pellicola è basata su eventi reali. Al centro della trama c’è Kiran, una donna indipendente e di successo, che vive a Londra. La sua vita cambia quando sul web conosce Bobby, un affascinante cardiologo. Sebbene non si siano mai visti di persona, Kiran inizia a provare per lui dei sentimenti. Ma ecco che col tempo, la donna comincia ad avere dei sospetti sulla vera identità di Bobby e per lei inizia un incubo.

Sweet Bobby – Il mio incubo: la trama

La trama di Sweet Bobby – Il mio incubo su Netflix prende inizio con Kirat che è una donna di successo, che vive a Londra. La svolta nella sua vita arriva quando conosce online Bobby, un cardiologo. Nonostante tra loro non ci sia mai stato un incontro, la donna si innamora di lui. Col tempo, però, Kirat inizia a sospettare che Bobby potrebbe non essere chi dice di essere. Questo dà inizio a un incubo caratterizzato da bugie e un caso di catfishing. La loro relazione diventa, piano piano, un tunnel di violenza psicologica. Ma vediamo insieme qual è la storia vera.

Sweet Bobby – Il mio incubo: storia vera

Il documentario Sweet Bobby – Il mio incubo porta sul piccolo schermo una delle storie di catfishing più sconvolgenti. Attraverso il podcast Sweet Baby, esce fuori la vita di una donna che ha vissuto quasi un decennio in una relazione, senza mai incontrare o videochiamare l’uomo che considerava il suo fidanzato. Questa storia vera vede protagonista Kirat Assi, la quale a 43 anni a Londra è caduta in un inganno legato a un uomo che si chiamava Bobby Jandu, che si definiva un medico. Tra loro è iniziata online un’amicizia platonica, che con il tempo si è trasformata in una relazione. I due condividevano spesso delle telefonate.

Bobby le raccontava di essere all’interno di un programma di protezione di testimoni e di avere un tumore al cervello. Dietro tutto questo, in realtà, c’era la cugina di Kirat, ovvero Simran Bhogal. A quest’ultima, la donna aveva raccontato i suoi problemi sentimentali. Così Bhogal ha creato un falso personaggio, con ben 50 profili falsi in rete. Nel suo documentario, Kirat spiega che ciò che le è accaduto fa parte di “una storia folle”. Credeva di essere innamorata di Bobby, il quale secondo lei viveva in Australia. In realtà, quest’uomo non è mai esistito.

Come Kirat Assi ha scoperto la verità su Bobby

La verità è uscita fuori quando Kirat, frustrata dalle domande senza risposta, ha deciso di assumere un detective privato. Così, ha scoperto l’agghiacciante realtà. Tutto è iniziato nel 2009, quando la Assi era una figura importante nella comunità di Sikh a Londra. Qui lavorava come assistente alle arti e agli eventi. Inoltre, presentava uno spettacolo su Radio Desi. Un giorno, ha ricevuto un messaggio inaspettato su Facebook da un uomo, che credeva fosse l’ex fidanzato di Bhogal, JJ. Per cinque mesi, i due hanno parlato e iniziato un’amicizia. JJ è morto e Bhogal l’ha incoraggiata a contattare Bobby, che diceva essere suo fratello.

Il falso profilo social utilizzava le foto del vero Bobby. Nel novembre del 2010, i due hanno avuto i primi contatti su Facebook. Bobby le raccontava di essere sposato, ma di vivere in un matrimonio ormai finito. Kirat l’ha sostenuto durante il suo divorzio. La svolta è arrivata quando nel gennaio del 2014 la donna ha scoperto che Bobby era morto. Poco dopo, ha ricevuto un’email che le faceva sapere che l’uomo era vivo e che aveva simulato la sua morte perché era entrato in un programma di protezione per testimoni. Altre persone sembravano sostenere questa versione. Ed ecco che il falso Bobby nel 2015 le ha raccontato di avere un tumore al cervello, seguito da un ictus.

Il giorno di San Valentino le ha anche dichiarato il suo amore. Nel 2017, la situazione per Kirat stava diventando insopportabile, tanto che è stata anche licenziata a causa dello stress. Ogni volta che la donna spingeva Bobby a un incontro faccia a faccia, lui trovava il modo di evitarlo, minacciando il suicidio. L’inganno è andato avanti fino a quando Kirat ha scoperto che dietro tutto c’era Bhogal, dopo aver assunto un investigatore privato. Non solo, la donna ha anche affrontato il vero Bobby Jandu, il quale non era a conoscenza di tutto ciò e oggi si sente parte di questo subdolo piano, come una delle vittime insieme ad Kirat. A questo punto, la donna ha deciso di cercare giustizia, ma la polizia le ha fatto notare che non c’era stato un vero reato.

Sweet Bobby – Il mio incubo: com’è finita la storia di Kirat e Bhogal

Kirat ha avviato nel 2020 una causa civile contro Bhogal, riuscendo a risolverla. Nonostante ciò, le cicatrici sono rimaste in lei, in quanto crede che quella finta relazione le abbia tolto dieci anni della sua vita. Ha perso i suoi amici, il suo lavoro e i suoi risparmi. Oggi crede che in quel periodo avrebbe potuto incontrare una persona reale con cui avere una storia e magari anche un figlio. Inoltre, Kirat crede che Bhogal avesse tutte le possibilità di fermarsi. Il processo di contenzioso è durato quasi 18 mesi e alla fine il caso è stato risolto in via extragiudiziale.

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