26 Dicembre 2024
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Giustizia imperfetta: storia vera, il caso di Caylee, Casey Anthony oggi

Giustizia imperfetta è un film del 2013 diretto da Peter Werner. La trama vede protagonista Casey Anthony, una madre che viene accusata di aver ucciso sua figlia di due anni, Caylee. Il caso viene raccontato dal punto di vista del procuratore Jeff Ashton. La pellicola è basata su una storia vera, che ha preso inizio nel 2011 e ha sconvolto l’opinione pubblica. Ma vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Giustizia imperfetta storia vera: com’è morta la piccola Caylee? Casey assolta

Caylee Marie Anthony aveva tre anni e viveva a Orlando, in Florida, con sua madre Casey Marie Anthony e i nonni materni, George e Cindy, quando è scomparsa. Per 31 giorni, sua madre l’avrebbe portata via con sé dalla casa di famiglia. Precisamente il 15 luglio 2008 sono iniziate le ricerche, dopo la chiamata di Cindy al 911. La donna ha raccontato, preoccupata, che non vedeva la bambina da 31 giorni. Alla polizia, Cindy ha rivelato che Casey, inizialmente, dava spiegazioni su dove si trovasse la bimba, per poi ammettere che non la vedeva da settimane. In seguito, Casey ha anche chiamato la polizia e si è inventata che Caylee era stata rapita dalla tata il 9 giugno. Nell’ottobre del 2008, Casey è stata accusata di omicidio. Lei, però, si è sempre dichiarata non colpevole.

I resti del corpo di Caylee sono stati trovati l’11 dicembre 2008, con una coperta, all’interno di un sacco della biancheria, in un bosco vicino alla casa degli Anthony. Lo Stato della Florida ha chiesto la pena di morte per Casey. L’accusa, che si basava su prove circostanziali e non su testimoni oculari, sosteneva che la donna avesse ucciso la figlia somministrandole del cloroformio e applicandogli nastro adesivo su naso e bocca. Il motivo che l’avrebbe spinta a compiere questo terribile gesto sarebbe collegato alla sua voglia di liberarsi dalle responsabilità di madre.

Il team di difesa di Casey, guidato da Jose Baez, si è concentrato sulla contestazione delle prove. Riteneva che Cayle fosse annegata in modo accidentale nella piscina e che George si fosse sbarazzato del corpo. Ed ecco che il 5 luglio 2011 la giuria ha dichiarato Casey non colpevole di omicidio e abuso, ma solo di aver fornito false informazioni. Così è stata rilasciata il 7 luglio 2011, con la corte d’appello della Florida che ha annullato due delle condanne per reati minori nel 2013.

Il caso legato alla storia vera raccontata dal film Giustizia imperfetta ha attirato l’attenzione del pubblico negli Stati Uniti. Infatti, la rivista Times ha definito questo come “il processo ai social media del secolo”. Inoltre, l’assoluzione di Casey ha indignato fortemente la popolazione, con tantissime persone che hanno commentato tramite i social.


Dove vedere Giustizia imperfetta?

Il film va in onda su La7d il 20 novembre 2024, alle ore 21.30.


Giustizia imperfetta: le prove contro Casey Anthony

Tra le varie prove contro Casey Anthony ci sono le ricerche su Internet legate al cloroformio e alla rottura del collo. Non solo, sono state trovate tracce di cloroformio e decomposizione umana nel bagagliaio della sua macchina. Due mesi dopo l’accusa di omicidio di primo grado, sono stati trovati i resti della figlia Caylee, non molto distante dalla sua casa in Florida. Sin dall’inizio, le sue dichiarazioni sono apparse incoerenti. Inizialmente si è detta certa che la figlia fosse stata rapita dalla babysitter. Dopo di che, Casey ha raccontato che Caylee è morta annegata accidentalmente nella loro piscina.

In seguito, ha scaricato la colpa su suo padre George, accusandolo di aver inscenato l’annegamento della nipote per coprire i suoi abusi su di lei. Nel reality show A&E Casey Anthony’s Parents: The Lie Detector Test, nel 2022, George e sua moglie Cindy si sono sottoposti alla macchina delle verità e hanno raccontato la loro versione. Nel tempo, è emerso che Casey e i suoi genitori hanno versioni diverse su quanto accaduto a Caylee. Durante il processo, è uscito fuori che Casey sarebbe stata abusata dal padre quando era bambina. George ha negato con sicurezza la terribile accusa.

Dov’è oggi Casey Anthony?

Nel 2016 Casey Anthony ha aperto un’attività fotografica, che si chiama Case Photography. Una fonte ha raccontato a People che la donna ha realizzato davvero pochi progetti. In quel periodo ha vissuto in Florida e pare abbia ricevuto sostegno finanziario da alcune persone facenti parte del team legale. La fonte ha aggiunto:

“Ha abbastanza soldi per vivere, ma non abbastanza per fare davvero qualcosa. Vive come una persona anziana, con un reddito fisso senza molto da fare nella sua vita. È annoiata e si lamenta sempre della noia”

Dopo la sua assoluzione, Casey ha parlato per la prima volta in pubblico nel 2017, rilasciando interviste all’Associated Press. Inoltre, ha ribadito di non sapere cosa sia accaduto a Caylee. Dopo 10 anni dalla morte della figlia, Casey ha continuato a non parlare con i suoi genitori e ad avere contatti solo con il fratello Lee. Nel 2019 suo padre si è detto pronto a perdonare la figlia. Nel 2020, Casey ha tentato di avviare un’attività di investigazione privata, chiamata Case Research & Consulting Service LLC. Ma la donna non possiede una licenza di investigatore privato della Florida e non può ottenerne una in quanto è stata una criminale condannata.

Le accuse di Casey contro George nella docuserie del 2022 Casey Anthony: Where the Truth Lies l’hanno sconvolto, secondo una fonte vicina. Alexandra Dean, produttrice di Where the Truth Lies, ha rivelato a Buzzfeed News che la donna oggi non parlerebbe ancora con il padre, ma avrebbe dei contatti con la madre, oltre che con il fratello.

Cos’è davvero accaduto a Caylee Anthony?

La verità, probabilmente, non uscirà mai fuori. Casey ha raccontato che l’ultimo giorno in cui ha visto Caylee viva si erano sdraiate insieme, per dormire. La donna sarebbe stata poi svegliata dal padre, che le chiedeva dove fosse la bambina. Insieme l’avrebbero trovata bagnata fradicia. George avrebbe subito accusato la figlia, ma nessuno ha chiamato il 911. L’uomo le avrebbe assicurato che sarebbe andato tutto bene e poi se ne sarebbe andato via con la bambina. Casey credeva, nei 31 giorni successivi, che la bambina fosse ancora viva.

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