Netflix
Dal 17 ottobre 2025 è disponibile su Netflix Fantasma in guerra. Si tratta di un film che è liberamente ispirato a eventi realmente accaduti. In particolare, parla in generale della più grande operazione segreta che è stata portata avanti contro ETA, l’organizzazione terroristica. Già uscita nelle sale cinematografiche in Spagna, questa pellicola vede protagonista Amaia, una giovane guardia civile, che negli anni ’90 viene infiltrata dentro ETA e per più di 10 anni si ritrova a vivere una doppia vita tra armi, attentati, identità rubate, segreti e relazioni.
Fantasma in guerra su Netflix: storia vera e riassunto trama completa
Il film si basa sul difficile periodo vissuto in Spagna, quando l’ETA ha portato il terrore tra i funzionari governativi, personale militare, politici e professori. Inizialmente, è iniziato tutto con un movimento del popolo basco, che voleva rispondere alle repressione culturale, durante la dittatura di Francisco Franco, tra il 1939 e il 1975. Solo nel 1979 la Comunità Autonoma Basca e la lingua basca sono state riconosciute ufficialmente. Alcune richieste, però, non sono state accolte e così l’ETA ha deciso di continuare comunque la sua lotta, portando però terrore. Nel film, vediamo in scena la guardia civile spagnola Amaye Mateo Gines, che si infiltra sotto copertura nell’organizzazione. Nella realtà, varie persone hanno svolto la sua stessa missione per fermare il terrorismo.
La donna, che ha perso entrambi i suoi genitori, è pronta a tutto pur di aiutare il governo contro l’ETA. La sua nuova identità è Amaia Lopez Elosegui. A guidarla in questa missione è il colonnello Castro, che la porta a lavorare come insegnante in una scuola dei Paesi Baschi, gestita da Begoña, importante membro dell’organizzazione, il cui marito è stato imprigionato. Amaia nel tempo deve affermarsi per ottenere la sua fiducia, consapevole che il governo non sarebbe in grado di proteggerla. Inizialmente, il suo compito è quello di ospitare uno dei membri dell’ETA. Non sa che la chiave dell’auto bianca che deve consegnare a un altro membro verrà usata per l’omicidio di Gregorio Ordonez.
Quest’ultimo è il leader del Partito Popolare ed è ritenuto un papabile futuro sindaco di San Sebastian. Ora Amaia, dopo quanto accaduto, promette di essere più vigile. Intanto, Isuntza non è molto convinto di dare altri compiti alla donna, al contrario di Begoña. E, in effetti, Amaia continua a consegnare a Castro ciò che viene gettato nella spazzatura, compresa una scheda SIM. Così Isuntza viene arrestato. Tramite il diario di quest’ultimo, Castro scopre la dicitura BOL 5k e crede che si tratti di una nuova operazione, che potrebbe avere a che fare con il rapimento di Ortega Lara. Si scopre che è il luogo dove è stata nascosta e così riesce a salvarla con la sua squadra.
Fantasma in guerra: perché Amaia torna in missione
La missione per Amaia dura anni, anziché mesi. La donna è stanca di incontrare per poco tempo e di nascosto il suo fidanzato in hotel. Begoña scopre questa relazione e le fa sapere che l’ETA vieta di avere storie amorose di nascosto. Intanto, Castro capisce che Amaia dovrebbe fornire qualcosa di importante per conquistare ancora di più la loro fiducia. Così le propone di offrire a Begoña informazioni su un sergente della Guardia Civil. L’ETA organizza quindi un piano per sparare al sergente, che viene messo al corrente. Infatti, l’uomo riesce a difendersi e quasi soffoca Amaia per far sembrare tutto credibile. Lei, alla fine, non ha altra scelta che sparagli.
Fortunatamente il sergente non muore, ma la donna resta traumatizzata e inizia a pensare che lui non fosse a conoscenza dell’operazione. Allo stesso tempo, Begoña ora si fida di lei. Ma ormai Amaia è troppo turbata e crede che dovrebbe fermare la missione, deludendo Castro. Begoña resta male quando le dice che vorrebbe tornare alla sua vita normale uscendo dall’organizzazione. E così fa. Amaia si trasferisce con il suo fidanzato in una casa a Carmona, Siviglia, programmando il loro matrimonio. Ma proprio mentre sta provando il suo abito da sposa, scopre tramite il telegiornale che l’ETA ha rapito Miguel Angel Blanco Garrido, il capo del Partito Popolare.
Fantasma in guerra: come Amaia come scoperta come talpa
L’ETA, in cambio della vita di Garrido, chiede che tutti i suoi prigionieri vengano trasferiti nella prigione dei Paesi Baschi. Il governo non cede e l’organizzazione uccide Miguel. Amaia si chiede ora se avrebbe potuto salvarlo se fosse stata ancora in missione. Così decide di tornare a fare l’infiltrata. Convince Begoña, che però le consiglia di trasferirsi in Francia in quanto temono che Andoni, uno dei militanti arrestati, rivelerà i loro segreti. Diventando autista ufficiale in Francia, Amaia riesce a ottenere sempre più informazioni, trovando Fabianne Tapia, la fidanzata dell’agente dell’ETA Inaki de Renteria. Ed ecco che quest’ultimo viene arrestato e l’organizzazione capisce che Amia è una talpa.
Inizialmente pensano si tratti di Miguel Luque, tanto che lo uccidono. Amaia si sente in colpa per Begoña, che ha organizzato di vedere i suoi figli proprio quando è riuscita a individuare la posizione delle cinque celle e dei nascondigli dei membri chiave. Ma non c’è spazio per i sentimenti. Intanto, Txiki viene incaricato di trovare la talpa. Castro informa Armaia che sta per essere scoperta. Lei non resta sconvolta, in quanto sa che prima o poi questo accadrà.
Come finisce Fantasma in guerra: spiegazione del finale
Verso il finale di Fantasma in guerra, Castro fa sapere ad Amaia che, dopo gli arresti, farà suonare la canzone “Parole, Parole” durante il telegiornale. Dopo di che, scopre che la copertura di Amaia è saltata. Così trasmette la canzone alla radio per farglielo capire. Ma proprio in quel momento la donna è in bagno. Castro deve proteggerla e chiede alla polizia francese di trasmettere la canzone su tutti i canali radio locali. Il piano funziona e Amaia capisce di essere stata scoperta. Un membro dell’ETA, però, le ha già chiesto di accompagnarlo in un lavoro. Ora deve agire per salvarsi. Infatti, dice di dover andare in bagno e corre via.
Nell’ultima scena, vediamo la donna correre nel bosco. Si ferma quando arriva sulla strada, convinta di aver superato il pericolo, tanto che tira un sospiro di sollievo. Il finale conferma che Amaia sopravvive e non viene uccisa dall’ETA. Probabilmente tornerà alla sua vita normale, anche se non totalmente, con il suo fidanzato. Alla fine, ne è valsa la pena, visto che ha avuto un ruolo nel fermare i terroristi.





