1 Luglio 2024
Curiosità

Perché si parla di crisi idrica? Allarme acqua dolce e cause siccità

Siamo vicini a una crisi idrica senza precedenti con emergenza siccità a livello globale. L’allarme sull’acqua sta prendendo piede in questi primi mesi nel 2023, sebbene da tempo ormai se ne parli di questa serissima problematica. Si pensa che entro il 2030 la domanda globale di acqua dolce possa superare l’offerta del 40%. Secondo un rapporto rivelato dal Guardian questo è un dato certo. Pertanto oggi si parla di una crisi idrica che a breve colpirà il pianeta Terra. Più volte gli esperti hanno chiesto ai governi di mettere fine all’estrazione e all’uso eccessivo dell’acqua. Tutti i Paesi dovrebbero gestire meglio l’acqua, che come sappiamo è un bene comune a livello mondiale. Questo porterà alla distruzione dell’ambiente. Per questo è necessario agire subito sulla causa siccità.

Crisi idrica: quali sono le cause dell’emergenza siccità

Perché c’è emergenza siccità e crisi idrica? Come tutto, c’è una causa ed è generata dall’uomo. A scatenare queste problematiche sono le alte temperature, il cambiamento climatico e ovviamente l’inquinamento. Chiaramente il problema siccità è dovuto anche alle scarse precipitazioni. Infatti, stiamo vivendo uno dei problemi più gravi di siccità in Italia degli ultimi anni. In particolare, nel nostro Paese le regioni più colpite dalla crisi idrica nell’estate del 2022 sono state Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.

In questi ultimi anni, ci sono stati vari eventi climatici estremi che sono risultati dannosi, come i lunghi periodi di siccità e le improvvise forti precipitazioni. Ma quali sono le cause della siccità in Italia?

  • Il riscaldamento globale: le temperature sono salite in vari periodi dell’anno sopra la media stagionale, cambiando così gli equilibri del nostro pianeta. L’anno 2023 per ora risulta essere l’anno più caldo.
  • La scarsità di precipitazioni in tutta Italia. Le piogge sono al di sotto della media, soprattutto nel Nord Italia con il 30% di pioggia in meno rispetto all’anno 2022.
  • La gestione delle risorse idriche in agricoltura e nel settore delle industrie è poco efficace.
  • La scarsa manutenzione delle reti idriche, che causa la dispersione d’acqua nelle reti di distribuzione.
  • I danni causati dai sistemi di depurazione che non sempre sono efficienti con le sostanze inquinante utilizzate in agricoltura, nei centri urbani e nelle industrie. Queste sostanze finiscono nei fiumi danneggiandoli.
  • I fiumi e i laghi ‘affannano’ dal punto di vista di riempimento.

Allarme siccità: l’agricoltura protagonista come vittima e corresponsabile

Se non ci sarà un intervento deciso per salvaguardare l’ambiente ci ritroveremo di fronte a una crisi idrica senza precedenti. Il 2023 sarà segnato indubbiamente da una crisi dell’agricoltura a causa della siccità e questa emergenza climatica riguarda molti Paesi europei. E anche l’Italia fa parte di questo triste scenario. I fiumi grandi e quelli piccoli sono ormai a secco, in particolare si parla del fiume Po. Di sicuro a farne le spese è soprattutto il settore legato all’agricoltura. La carenza d’acqua, secondo l’analisi svolta da Coldiretti, avrebbe colpito 300mila imprese agricole. In particolare, la situazione risulta drammatica nella Pianura Padana, dove nasce un terzo dell’agricoalimentare Made in Italy. Questo è anche il settore corresponsabile di questa crisi idrica. Infatti, utilizza circa il 70% delle risorse idriche a livello globale. Inoltre, le imprese agricole tradizionali utilizzano sistemi che hanno un impatto evidente sull’ambiente con pesticidi, fertilizzanti chimici, emissioni di gas serra.

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