27 Luglio 2024
Film e Serie TVStorie vere

Tutto per mio figlio: storia vera e spiegazione finale del film Rai

Tutto per mio figlio è un film del 2022, trasmesso per la prima volta su Rai 1 e diretto da Umberto Marino. La trama è liberamente ispirata a una storia vera e vede protagonista Raffaele Acampora, interpretato da Giuseppe Zeno. Il film è ambientato in Campania, nella metà degli anni Novanta. Raffaele è un allevatore di conigli che lavora al mercato. Il più grande dei suoi quattro figli, Giuseppe, inizia a frequentare delle persone poco raccomandabili e si rifiuta di andare a scuola. Raffaele si ritrova a diventare vittima dei camorristi e a fondare un sindacato per combatterli. Ma vediamo ora insieme qual è la storia vera e come finisce il film.

Tutto per mio figlio, storia vera: chi è Raffaele Acampora

Il film Tutto per mio figlio racconta una storia vera, rendendo protagonista Raffaele Acampora, padre di quattro figli e vittima della malavita, in Campania. Coraggioso, decide di fondare un sindacato per combattere contro la camorra e dare un futuro migliore ai suoi figli. Il film si basa sulla vita di Federico Del Prete, un sindacalista del Sindacato Nazionale Ambulanti in Campania, precisamente nelle zone del Napoletano e del Casertano. L’uomo si è ribellato al racket delle estorsioni e, attraverso la sua lotta, è stato arrestato nel 2001 Mattia Sorrentino, un vigile urbano di Mondragone che aveva a che fare con la Camorra. Federico Del Prete è stato ucciso nel 2002. Nell’anno 2009 Antonio Corvino, reo confesso del delitto, è stato condannato a 14 anni di reclusione.


Dove vedere Tutto per mio figlio?

Il film con Giuseppe Zeno va in onda nella prima serata del 16 maggio 2024 su Rai 1.


Tutto per mio figlio: riassunto della trama

La trama di Tutto per mio figlio inizia a Pesconormanno nel 1996. Qui Raffaele Acampora è un venditore ambulante che lavora nel casertano, che subisce le pressioni dei camorristi, in quanto non intende più pagare il pizzo. Chiede aiuto a un sindacato, ma non lo ottiene. Per questo, decide di fondarne uno lui stesso, raccogliendo il sostegno da parte dei suoi colleghi. Collaborando con il maggiore Basile e il Pm D’Arrigo, porta all’arresto Cozzolino, veterinario che chiedeva un pagamento per una strana lotteria per volere del clan Innaurato. Il suo arresto porta a delle conseguenze. In particolare, Raffaele e i suoi colleghi vengono minacciati.

Facendosi aiutare da un giornalista freelance, Sergio De Luca, Acampora fa pubblicare una notizia del loro sciopero per ribellarsi. Oltre questo, ha anche l’appoggio del consiglio comunale grazie al consigliere Rea. Raffaele, però, continua a ricevere minacce. Sua moglie Anna e il suo amico Domenico, il quale ha tra i suoi parenti dei camorristi che lo mettono in guardia, gli chiedono di non esporsi più.

Come finisce Tutto per mio figlio: spiegazione del finale

Verso il finale di Tutto per mio figlio, la moglie del boss Agostino Innaurato, Carlo, riunisce altri alleati, a cui chiede di evitare di colpire Raffaele Acampora. Gli altri boss, però, non se vogliono restare con le mani in mano. Infatti uno di loro, Costella, chiede a Domenico Fierro e al suo amico Vincenzo di uccidere Raffaele. Così intende far cadere la colpa su Innaurato, che intanto sta collaborando con la giustizia. A questo punto, Carla offre dei soldi alla sorella di Raffaele per farlo ripartire per il Canada, dove potrebbe iniziare una nuova vita. Acampora, però, si rifiuta di partire.

Sua moglie è disperata, in quanto teme il peggio e si reca da Carla per chiederle di graziare Raffaele. Intanto, non riesce a far ragionare suo marito, il quale vuole andare avanti con la sua battaglia. Ma ecco che, quando tenta di contattarlo tramite il sindacato, Carla trova la linea occupata e ormai è troppo tardi. Tutto per mio figlio finisce con Raffaele Acampora che viene ucciso da Domenico.

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