Regole fuorigioco spiegate, come e perché si usa: esempi pratici

aaron ramsdale, calcio tifoso

Tra le regole più note e discusse del calcio c’è sicuramente il fuorigioco. Ormai quasi tutte le partite ci ritroviamo ad assistere, da parte dei calciatori, questa infrazione. Anche i più esperti, però, qualche volta si trovano in difficoltà nello stabilire se dovrebbe essere applicata la regola oppure no. Nella nostra guida, abbiamo deciso di spiegare, usando degli esempi pratici, come funziona e perché e come viene usata.

Cos’è il fuorigioco in una partita di calcio? Spiegazione

Esaminiamo prima per bene questa regola, prevista dal Regolamento del Gioco del Calcio della FIFA. Com’è nata? L’obiettivo è quello di evitare che un attaccante resti sempre vicino alla porta avversaria per ricevere il pallone, pronto a fare goal. Infatti, il fuorigioco scatta quando il calciatore si trova più vicino alla porta avversaria, tenendo conto della posizione del penultimo difensore e del pallone. L’attaccante deve, pertanto, essere più vicino a quest’ultimi che alla porta. Inoltre, deve partecipare in modo attivo all’azione che potrebbe portare al goal, ovvero toccando il pallone, lottando contro un avversario o dando il proprio tocco alla giocata. D’altronde questa regola è così importante perché rende una partita equilibrata, portando le squadre a giocare in modo tattico e coordinato.

Quando non è considerato fuorigioco?

Anche se il calciatore parte in fuorigioco, ma riceve il pallone quando è dietro il penultimo difensore, non c’è infrazione. Stesso discorso vale quando un giocatore si trova in posizione di fuorigioco, ma a prendere palla è un suo compagno che poi segna. Questa azione è considerata regolare, in quanto il primo non ha influenzato in alcun modo la giocata.

Durante una partita, spesso si entra in confusione quando si tratta di questa regola. Infatti, non viene applicata in alcune circostanze, sebbene il calciatore sia più vicino alla porta rispetto alla difesa. Ciò accade quando:

  • al momento del passaggio, il giocatore è nella propria metà campo;
  • il penultimo difensore è sulla sua stessa linea;
  • ci sono calci d’angolo o di rinvio;
  • il pallone arriva da un difensore.

Quali sono gli esempi pratici del fuorigioco

Per comprendere ancora meglio questa regola, vediamo quando viene applicata.

  • Se il giocatore, quando riceve il passaggio, è già più avanti rispetto al penultimo difensore e segna. Il goal viene annullato.
  • Se il giocatore riceve il pallone anche se ha solo un piede poco oltre la linea del penultimo difensore (anche se è millimetrico).

Cosa va il VAR quando c’è il fuorigioco

Il VAR spesso deve intervenire proprio quando si è di fronte a un presunto fuorigioco. Infatti, dal 2018 permette agli arbitri di avere un aiuto in più per capire se un calciatore sia in posizione regolare oppure no. Ciò avviene perché può rilevare un fuorigioco anche di pochissimi centimetri, usando le linee virtuali.

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