Che cos’è il comunismo? Nella sua accezione più generale, è un sistema economico e politico in cui tutta la proprietà è dello Stato. Nel comunismo, lo Stato pianifica e controlla l’economia e tutti i cittadini sono uguali proprietari delle risorse e dei prodotti dell’economia. In teoria, questo sistema creerebbe una società senza classi, in cui tutte le persone condividono equamente i frutti dell’economia. In pratica, i Paesi comunisti sono tipicamente dittature in cui il partito al potere monopolizza il potere e la ricchezza.
Comunismo, cos’è in breve
Il comunismo è una filosofia politica ed economica che afferma la proprietà comune dei mezzi di produzione e l’eguaglianza sociale. In realtà, il comunismo ha avuto una storia molto variegata, passando da regimi oppressivi a tentativi di costruire una nuova società più giusta ed egualitaria.
Avete sentito spesso parlare del comunismo attraverso la sua influenza sulla Russia e l’Unione Sovietica. Tuttavia, anche in altri Paesi il comunismo è stato applicato in modi differenti. In Cina, ad esempio, il Partito Comunista ha governato per decenni, pur mantenendo un regime autoritario e non privo di contraddizioni.
Il comunismo è una dottrina politica delle teorie di Marx ed Engels.
Chi sono le figure chiave del comunismo?
Le figure chiave del comunismo sono il proletariato e il capitale.
- Il proletariato è composto da tutti quegli esseri umani che non hanno nulla da perdere, in quanto non possiedono proprietà o beni.
- Il capitale, invece, è rappresentato dai capitalisti, cioè quegli individui che controllano le risorse economiche della società.
Comunismo, quali sono i suoi principi
Il comunismo si basa sull’idea di eliminare le distinzioni di classe abolendo la proprietà privata e ridistribuendo equamente la ricchezza. È un sistema che sostiene il controllo collettivo della produzione e della distribuzione delle risorse, in modo che tutti possano accedervi.
Ciò significa che in una società comunista non esisterebbe la proprietà individuale, e la ricchezza verrebbe distribuita in base alle necessità piuttosto che alle capacità o all’etica del lavoro. Questo significherebbe l’abolizione delle classi sociali tradizionali: non ci sarebbero pochi ricchi o potenti che controllano le risorse o dettano le politiche o le leggi. Tutti i membri della società avrebbero uguale voce in capitolo nel processo decisionale e non ci sarebbe una struttura gerarchica con persone che comandano in alto e altre che fanno il lavoro sporco in basso.
Ovviamente c’è molto di più dietro e l’attuazione del comunismo è sempre stata un po’ complicata. Ma l’idea di base è davvero forte e ha ispirato le persone per secoli.