L’ufficiale e la spia: storia vera sull’affare Dreyfus e finale spiegato
L’ufficiale e la spia è un film diretto da Roman Polański del 2019. La pellicola si basa sull’omonimo romanzo del 2013 di Robert Harris, il quale ha collaborato con il regista nella sceneggiatura. Il film si concentra sulle indagini condotte su Georges Picquart, tenente colonnello, per svelare il mistero sull’affare Dreyfus. Siamo nel 1894 e il capitano francese Alfred Dreyfus, un ufficiale di origini ebraiche, viene ingiustamente accusato di spionaggio e condannato all’ergastolo. Vediamo ora insieme cosa è davvero accaduto nella realtà, chi ha scoperto che Dreyfus era innocente, chi era la vera spia e come finisce il film.
Storia vera Affare Dreyfus: cos’è e chi era davvero la spia
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L’Affare Dreyfus è il nome con cui viene definito il più grande conflitto politico e sociale della Terza Repubblica. Il caso ha diviso la Francia, dal 1894 al 1906, e parlava dell’accusa di spionaggio da parte della Germania contro un capitano di origine ebraica, Alfred Dreyfus. Quest’ultimo era innocente e, dunque, è stato accusato ingiustamente. Ma chi era quindi la vera spia? Gli storici hanno individuato come colpevole il maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy. L’Affare Dreyfus ha creato nuovi equilibri in politica, con un tentato colpo di Stato e varie dimissioni di ministri. La Francia si è spaccata in due gruppi:
- i dreyfusardi, coloro che credevano nell’innocenza di Dreyfus
- gli antidreyfusardi, coloro che credevano nella sua colpevolezza
Alla fine la condanna di Dreydus si è rivelata un grande errore giudiziario. Durante il processo sono state falsificate le prove, vi sono stati vari intrighi e alti vertici militari francesi che volevano impedire la riabilitazione di Dreyfus. Nel frattempo, giornali e politici antisemiti, monarchici e ambienti ecclesiastici hanno tentato di schierare la società francese contro il capitano. Coloro che credevano nella sua innocenza erano pochi e venivano minacciati e condannati. Nel 1899, attraverso un compromesso politico, Dreyfus è stato graziato e liberato. Ma per ottenere la sua riabilitazione civile e il suo ritorno nell’esercito ci sono voluti più di 20 anni. Precisamente ciò è avvenuto solo nel 1906. Tutta la storia viene raccontata nel film L’ufficiale e la spia.
Dove vedere L’ufficiale e la spia?
L’ufficiale e la spia, riassunto trama: perché Dreyfus da innocente è stato condannato?
Il film L’ufficiale e la spia ripercorre in modo dettagliato la storia vera legata all’Affare Dreyfus. Siamo nel 1894 e il capitano dell’esercito francese viene dichiarato colpevole di alto tradimento, con l’accusa di aver rivelato segreti militari all’Impero Tedesco. Alfred Dreyfus viene così degradato e condannato all’esilio sull’Isola del Diavolo. Il caso divide la Francia e un anno dopo l’ufficiale Georges Picquart, che era stato superiore di Dreyfus, diventa capo dei servizi segreti francesi. Quest’ultimo è consapevole dell’innocenza di Alfred, certo che l’accusa sia dipesa dalle sue origini ebraiche.
Dopo aver notato dettagli poco chiari nel processo, Picquart decide di avviare un’indagine. Scopre subito che il documento (cosiddetto bordereau) che ha provato la colpevolezza di Dreyfus, non è stato scritto da quest’ultimo, come aveva già fatto presente Alphonse Bertillon, un grafologo. Il documento in questione era stato scritto, infatti, dal maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy. Picquart si convince, così, che la vera spia è proprio questo soldato e che Dreyfus è innocente. A questo punto, cerca di riaprire il processo per far emergere la verità, ma i suoi superiori si oppongono, in quanto ammettere l’innocenza di Alfred genererebbe un enorme scandalo.
L’ufficiale e la spia: l’innocenza di Dreyfus divide la Francia
Picquart, dopo aver proposto di riaprire il processo, viene rimosso dal suo incarico e mandato in missione lontano da Parigi. Nonostante questo, Georges riesce a tornare e a rivelare quanto scoperto al suo amico avvocato Louis Leblois. Quest’ultimo decide di preparare un comitato per la riabilitazione di Dreyfus, coinvolgendo parlamentari, intellettuali, il suo collega Fernard Labori e lo scrittore Émile Zola. Tutto questo porta all’arresto di Picquart e quello stesso giorno Zola pubblica sul giornale L’Aurore il famoso articolo con il titolo J’accuse, dove riporta tutte le irregolarità del processo di Dreyfus.
A questo punto, lo scrittore viene denunciato dal governo e processato per diffamazione. Per via delle false dichiarazioni dei militari, Zola viene condannato a un anno di carcere. Ed è a questo punto che la Francia si ritrova divisa ufficialmente in due parti, tra chi accusa Dreyfus e chi lo ritiene innocente. Intanto, dopo aver perso durante uno scontro con Picquart, il tenente colonnello Hubert Joseph Henry confessa di aver prestato falsa testimonianza. Dopo di che, viene trovato morto e il decesso appare come un suicidio.
Come finisce L’ufficiale e la spia: spiegazione del finale
Grazie alle deposizioni di Henry, Picquart viene assolto e torna in libertà. Invece, Dreyfus torna in Francia per un altro processo. Prima dell’udienza decisiva, l’avvocato Labori affronta un attentato e non riesce a prendere le difese dell’uomo. Dreyfus viene nuovamente condannato e solo nel 1899 il Presidente del Consiglio gli concede la grazia. Picquart non si ferma, ma continua a voler provare l’innocenza di Dreyfus, il quale ormai al limite decide di accettare la situazione. Sette anni finalmente arriva l’assoluzione definitiva per Dreyfus e il suo reintegro nell’esercito.
Nel finale del film L’ufficiale e la spia scopriamo che Picquart viene nominato ministro della guerra, mentre Dreyfus protesta perché non gli vengono riconosciuti gli anni che ingiustamente ha trascorso in esilio. Picquart, però, non può concedergli questo, in quanto il settore politico ha nuovamente subito dei cambiamenti. Questa sua decisione delude non poco Alfred. L’ufficiale e la spia finisce con Picquart e Dreyfus che si salutano per l’ultima volta, in quanto non si rivedranno mai più.