27 Luglio 2024
Film e Serie TV

Waco: Il processo come finisce: la spiegazione del finale

Dal 9 novembre 2023 è disponibile su Paramount+ Waco: Il processo. Si tratta del sequel della serie TV del 2018, che ha il compito di raccontare le conseguenze dell’assedio di Waco, avvenuto nella realtà il 28 febbraio e il 19 aprile dell’anno 1993. Cretata da John Erick Dowdle e Drew Dowdle, la serie TV porta al centro dell’attenzione le varie lotte legali che i sopravvissuti del movimento religioso dei Davidiani hanno dovuto affrontare. Gli episodi mostrano come questi eventi abbiano alimentato il movimento patriottico. Ma vediamo insieme il riassunto della trama e come finisce.

Waco: Il processo, il riassunto della trama

Nel corso degli episodi di Waco: Il processo è possibile vedere Dan Cogdell che tenta di lottare contro i Davidiani in tribunale. Intanto, Gary Noesner vuole impedire un altro massacro di Waco. Questo perché è certo che gli estremisti della città di Elohimpotrebbero vendicarsi. Pertanto, vuole anticiparli e informare le autorità. Ma nessuno lo ascolta e così decide di inviare Carol Howe a Elohim City per trovare alcune prove che possano dimostrare le sue ipotesi. Nel frattempo, David Koresh arriva a Waco e incontra Lois Roden. Qui cerca di diventare il messia. Ma vediamo ora insieme il finale della serie.

Come finisce Waco: Il processo, cosa fa in tribunale Gary

Verso il finale di Waco: Il processo, Noesner arriva al banco dei testimoni e Dan Cogdell inizia a fargli delle domande, sperando di poterlo convincere che l’ATF abbia torto a condurre un raid e che i Davidiani se ne sarebbero andati da solo. Gary fa sapere alla corte che ci vuole del tempo per portare il mvimento religioso a fidarsi di lui. Ma l’obiettivo di Cogdell è quello di dimostrare che c’è un conflitto tra Gary e l’ATF. Noesner fa notare alla corte che le tecniche, come la privazione del sonno e far scivolare i carri armati sulle loro auto, non è proprio il mood giusto per creare fiducia.

Cogdell è in grado di dimostrare in tirbunale che Gary non aveva idea di quando sarebbe avvenuto il raid. In tribunale, Noesner accetta che i Davidiani non hanno intenzione di sparire e dichiara che, avendo più tempo, porterebbe tutti in salvo. La testimonianza di Gary rappresenta un duro colpo per il caso presentato dall’accusa e Cogdell non può credere che i suoi clienti verranno liberati dopo.

Waco: Il processo, Carol trova le prove ma non bastano

Nella città di Elohim, Carol Howe trova le prove che gli permettono di capire che i suprematisti bianchi stanno cercando di fare la guerra e stanno costruendo delle bombe per diffondere il terrore e far pagare al governo quanto accaduto il 19 aprile 1993 a Waco. Dopo aver trovato altre informazioni, Carol raggiunge Gary per raccontargli tutto. Dopo di che, si reca subito da Mitch Decker, consapevole che il suo capo Alan Banbord potrebbe non permettergli di indagare sul caso. Sebbene Mitch non è d’accordo con quanto fatto in tribunale da Gary, si rende conto che deve mettere da parte le loro differenze. Parla così con Sanborn, il quale finalmente ascolta Carol.

Sanborn è già, però, arrivato alla conclusione che Carol non ha delle prove concrete per dimostrare che è in corso un piano per bombardare Oklahoma City e chiede a Gary di smettere di indagare sulla questione. Dunque, Noesner non ha altra scelta che lasciare andare Howe, sentendosi impotente e in colpa. Mentre va via, Carol chiede a Gary di non contattarla mai più. Ancora una volta, Noesner sente che il sistema abbia avuto la meglio su di lui.

Waco: Il processo, spiegazione del finale

Nel finale di Waco: Il processo, Clive Doyle viene assolto da tutte le accuse. Invece Ruth Riddle, Paul Fatta e Livingstone Fagan vengono accusati di aver utilizzato un’arma illegale. Cogdell, però, non è d’accordo. Com’è possibile che gli imputati siano stati giudicati non colpevoli, ma vengano comunque accusati di aver usato le armi per un crimine non commesso? Il giudice si rende conto della contraddizione e assolve tutti. L’FBI, l’ATF e il governo degli Stati Uniti non accettano la sconfitta, tanto che poi il giudice annulla la sua decisione. Quando gli imputati stanno per essere rilasciati, vengono di nuovo trascinati in tribunale.

Il giudice ribalta tutto, affermando che i tre imputati sono colpevoli di aver usato delle armi illegali e, dunque, anche del crimine. Pertanto, condanna Ruth a una pena di 5 anni, Paul a 15 anni e Fagan all’ergastolo di 40 anni. Dan Cogdell è furioso per quanto accaduto, in quanto è consapevole che non potrà fare nulla per salvarli, in quanto il governo degli Stati Uniti non è intenzionato a lasciarli liberi. Intanto, Bil Johnston si è reso conto di aver commesso un errore dalla parte dell’accusa. Ha vinto, ma non si gode la vittoria. Sa, infatti, di essere stato dalla parte sbagliata.

Il 19 aprile 1995 Timothy McVeigh vuole vendetta e fa esplodere un camion, con delle sostanze chimiche pericolose, a Oklahoma City, uccidendo 150 persone. Gli Stati Uniti non sono mai stati così tanto terrorizzati da uno dei suoi stessi cittadini. I suoi colleghi di Elohim City lo vedono come un martire, sebbene abbia anche ucciso dei bambini. McVeigh viene arrestato gli viene data la pena capitale.

Waco: Il processo, ci sarà un sequel?

Da come finisce Waco: Il processo, si potrebbe pensare a un sequel in effetti. In particolare, una nuova serie potrebbe portare lo spettatore a capire cosa è realmente accaduto nella città di Elohim e come Timothy McVeigh ha sviluppato i suoi sentimenti di vendetta. Per il momento, però non c’è alcuna notizia ufficiale al riguardo.

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