L’ombra delle spie: come finisce, storia vera di Wynne e Penkovsky
L’ombra delle spie è un film che racconta la storia vera di Greville Wynne. La pellicola è disponibile nel catalogo di Now TV e va in onda in prima serata sul canale Cielo il 5 giugno 2023. Un film di genere drammatico che ripercorre una parte della storia e uno dei più grandi conflitti. Diretta da Dominic Cooke, L’ombra delle spie ha come protagonisti Greville Wynne e Oleg Penkovsky, interpretati rispettivamente da Benedict Cumberbatch e Merab Ninidze. Le riprese del film sono state svolte nella Repubblica Ceca, precisamente a Praga e nelle località vicine ai luoghi dell Boemia. Ma vediamo ora insieme come finisce L’ombra delle spie.
L’ombra delle spie: la trama del film
La trama del film L’ombra delle spie gira intorno a Greville Wynne, il quale è un uomo d’affari inglese che diventa una spia per l’Intelligence Service. In particolare, l’uomo deve trovare i dettagli del programma nucleare sovietico nel corso della Guerra Fredda. Per dare una conclusione alla crisi di missili di Cuba, Wynne e Oleg Penkovsky (la sua fonte russa conosciuta in codice Ironbark) collaborano per trovare informazioni cruciali. Il secondo, funzionario sovietico e ufficiale dei servizi segreti GRU, decide di offrire informazioni alla CIA per tentare di mettere fine agli scontri. La CIA e l’MI6 pensano, però, che sia meglio utilizzare un intermediario e scelgono appunto Wynne.
Quest’ultimo è semplicemente un venditore, che deve recarsi a Mosca per trovare nuovi sbocchi commerciali. Wynne deve fingere di collaborare per lavoro con Penkovsky. Proprio lui chiede che Greville venga sfruttato come intermediario. Wynne inizialmente non vuole accettare la proposta, per poi decidere di portare avanti questo compito pericoloso. Ad aprirgli gli occhi ci pensa Emily Donovan, un’agente della CIA, che gli fa notare come il suo aiuto potrebbe effettivamente dare un contributo per la pace. Così Greville Wynne in L’ombra delle spie trasporta informazioni e pacchi da Mosca alla CIA, fingendo di essere un commerciate. Ma questo, ovviamente, inizia ad avere delle ripercussioni nella sua vita sentimentale. In particolare, la moglie inizia a sospettare che la stia tradendo.
Come finisce L’ombra delle spie: spiegazione finale
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Nel finale de L’ombra delle spie, Greville Wynne è preoccupato per il suo destino. Così decide di proporsi per tornare a Mosca e aiutare Penkovsky. Quest’ultimo, intanto, viene avvelenato e tutti i suoi affetti personali vengono portati via mentre si trova in ospedale. In questo modo i sovietici scoprono tutto il piano e riescono ad arrestare entrambi. L’ombra delle spie finisce con Wynne che nel 1964 viene scarcerato attraverso uno scambio fatto con la spia sovietica Konon Molody. Il protagonista torna a Londra. Per quanto riguarda Olag Penkovsky non c’è un lieto fine. Infatti, il funzionario sovietico muore dopo essere stato processato e giustiziato per tradimento. Il corpo di Penkovsky è stato sepolto in una tomba senza nome. Nonostante tutto, alla sua famiglia è stata data la possibilità di vivere a Mosca.
L’ombra delle spie: la vera storia di Greville Wynne
Qual è la vera storia di Greville Wynne de L’ombra delle spie? Senza alcun tipo di esperienza, l’uomo è diventato una delle spie fondamentali per l’Inghilterra durante la Guerra Fredda. Nato nel 1919, si è laureato in ingegnere elettrica nell’Università di Nottingham. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ha messo su due societò: la Greville Wynne Limited e la Mobile Exhibition Limited. Con le due aziende ha la possibilità di girare il mondo, persino nell’Unione Sovietica. Nel 1960 è entrato a far parte dell’MI6 come spia e ha iniziato a collaborare a Mosca con l’alto ufficiale del GRU, Oleg Pen’kovsky.
Wynne è così diventato un intermediario tra Unione Sovietica e Regno Unito, trasportando documenti top-secret dei servizi segreti sovietici. Il KGB ha poi scoperto la collaborazione tra i due nel 1962. Così, Greville Wynne è stato arrestato il 2 novembre di quell’anno a Budapest ed è stato consegnato all’URSS. Nel corso delle indagini ha tentato di negare le accuse, mentre Penkovsky ha cercato di contrattare ammettendo tutto. Il processo è andato in onda in televisione e l’anno dopo è arrivata la sentenza. Purtroppo Penkovsky è stato condannato a morte, mentre Wynne a 8 anni di carcere. Quest’ultimo ha dovuto affrontare una dura detenzione nella Lubjanka e nel 1964 è stato rilasciato per via delle sue critiche condizioni di salute e attraverso lo scambio con Konon Molody, una spia sovietica.
Quando è tornato in libertà Greville Wynne non ha più ritrovato la serenità. Infatti, è caduto in depressione e nell’alcolismo. È morto il 28 febbraio 1990 a 70 anni nell’ospedale Cromwell di Londra a causa di un cancro alla gola.