The Beanie Bubble, storia vera: dove sono oggi Ty Warner e gli altri
Dal 28 luglio 2023 è disponibile su Apple TV+ The Beanie Bubble – Inflazione da peluche. Si tratta del film diretto da Kristin Gore e Damian Kulash. La pellicola racconta la storia vera di Ty Warner, un venditore di giocattoli che si trova in un periodo difficile per le vendite. Improvvisamente la situazione migliora quando inizia a collaborare con tre donne, le quali riescono a trasformare i suoi peluche in giocattoli che diventano celebri in tutto il mondo negli anni ’90, i Beanie Babies. Il film ripercorre l’intera storia, dall’ascesa alla caduta del fenomeno.
The Beanie Bubble – Inflazione da peluche: la storia vera
- Leggi anche: Missing, Il caso di Lucie Blackman: la storia vera e chi è Joji Obara
- Leggi anche: Outback: spiegazione del finale e storia vera del film
The Beanie Bubble – Inflazione da peluche racconta la storia vera del fenomeno di massa degli anni ’90 legato ai giocattoli di animali. Tuttavia c’è molto altro da conoscere su questa mania rispetto a ciò che racconta il film. Infatti, come hanno rivelato i registi Kristin Gore e Damian Kulash Jr, la sceneggiatura basata sul romanzo The Great Beanie Baby Bubble: Mass Delusion and the Dark Side of Cute di Zac Bissonnette mescola fatti realmente accaduti con elementi di finzione. In particolare, il film si concentra sulle prospettive delle tre donne che hanno contribuito a rendere Beanie Babies un fenomeno di massa insieme al miliardario Ty Warner.
The Beanie Bubble, storia vera: dall’ascesa alla caduta
La popolarità di Beanie Babies non è arrivata dall’oggi al domani. La società di giocattoli Ty Inc. è stata fondata nel 1986 e ha iniziato a vendere peluche a forma di gatti, di grandezza naturale. Il prodotto si è evoluto nel tempo anche in versioni tascabili chiamate Beanie Babies. Il giocattolo viene venduto a 5 dollari, ma il successo vero e proprio è arrivato qualche anno dopo. Precisamente nel 1995, Lina Trivedi, una delle dipendenti più giovani di Ty Warner (nel film porta il nome Maya), ha avanzato l’idea di personalizzare i giocattoli con nomi, poesie e compleanni sulle etichette, rendendoli così oggetti da collezionare.
Così è iniziata la mania di Beanie Babies. Col tempo, quando Internet inizia a popolare la vita quotidiana di tutti, ecco che alcune persone sfruttano l’opportunità di guadagnare dei soldi rivendendo i giocattoli fuori produzione su Ebay. I collezionisti erano pronti a pagare qualsiasi cifra pur di averli tutti. Da queste vendite la società Ty Inc. non ha ricevuto neanche un soldo. Semplicemente, la società è riuscita a trarre vantaggio dai profitti ottenuti dal fenomeno che si era creato. Ma ecco che alla fine degli ’90 la bolla scoppia e nei primi anni 2000 le vendite sono diminuite del 90%, tanto che per i collezionisti si sono interessati sempre meno a questi giocattoli.
The Beanie Bubble: dov’è oggi Ty Warner
Che fine ha fatto Ty Warner di Beanie Babies? Prima di diventare un miliardario, era un aspirante attore e venditore di giocattoli di Chicago, non ancora noto. Quando ha creato la linea di giocattoli a forma di gatto, con la sua ex fidanzata Patricia Roche, aveva 40 anni. Come già indicato, il giocattolo ha subito la grande evoluzione quando è stato creato in dimensioni ridotte negli anni ’90. Alla fine di questi anni il patrimonio di Ty Warner ha raggiunto i 700 milioni di dollari all’anno, divenendo così una delle persone più ricche del mondo.
Sebbene i Beanie Babies abbiano perso popolarità nei primi anni 2000, l’imprenditore non ha perso la sua fortuna. Infatti, possiede oggi alcuni hotel della catena Four Seasons, come l Kona Village Resort alle Hawaii e il San Ysidro Ranch a Montecito. Nel 2017 Ty Warner è stato condannato per aver nascosto più di 100 milioni di dollari in un conto bancario offshore. Ha ottenuto due anni di libertà vigilata per frode fiscale e una multa di 53 milioni di dollari, che ha pagato facilmente vista la sua enorme fortuna. Oggi il suo patrimonio netto supera 1,7 miliardi di dollari.
Ty Warner nella vita reale ora è un quasi 80enne miliardario lontano dalle luci dei riflettori. Infatti, non ha voluto neanche commentare il recente interesse verso la sua storia.
The Beanie Bubble: chi sono Robbie, Maya e Sheila nella realtà?
The Beanie Bubble – Inflazione da peluche viene narrato da tre donne, che hanno contribuito totalmente al successo di Ty Warner con la sua linea di giocattoli. Nel film vengono chiamate Robbie, Maya e Sheila. I due registi hanno deciso di cambiare i nomi di questi tre personaggi femminili. Robbie è Patricia Roche, co-creatrice di Beanie Babies ed ex fidanzata di Ty Warner, interpretata da Elizabeth Banks. Nei primi anni ’90 si sono lasciati e lei si è traserita in Inghilterra per gestire la distribuzione britannica dei prodotti Ty Inc.
Maya nella realtà è Lina Trivedi, una delle 12 persone del team che lavorava negli uffici di Ty Inc a Chicago. Interpretata da Geraldine Viswanathan, nella realtà ha iniziato a lavorare nella società di Warner, diventando la sua alleata più geniale nel marketing. Proprio lei ha avuto l’idea di personalizzare i Beanie Babies portandoli al successo. Inoltre, pare sia anche la creatrice del primo sito Web business-to consumer al mondo. Quando ha lasciato Ty Inc, nel 1997 ha fondato la sua società di web design.
Sheila è nella realtà Faith McGowan, interpretata da Sarah Snook. Nella vita reale è stata la fidanzata di Ty Warner. Ha conosciuto quest’ultimo nei primi anni ’90 mentre lavorava in un negozio di illuminazione. Tra loro è nata una relazione, da cui hanno creato una famiglia insieme alle figlie Lauren e Jenna. Si sono poi lasciati e lei ha venduto alcuni dei giocattoli aprendo un fondo di emergenza per lei e le figlie. Questo l’ha fatto poco prima della caduta dei Beanie Babies.
Cos’è accaduto ai Beanie Babies dopo la caduta?
Sebbene non sia più una così così redditizia, Ty Inc continua a vendere i Beanie Babies ancora oggi. Pertanto, è possibile trovare i peluche sul loro sito web ufficiale e nei negozi autorizzati. Sembra che alcuni di questi giocattoli valgano ancora molti soldi.