In fondo al cuore: come finisce e storia vera del film
In fondo al cuore è disponibile su Netflix, dove si è posizionato nella Top 10. Dunque, se avete intenzione di vedere il film diretto dal regista Ulu Grosboard con Michelle Pfeiffer e Whoopi Goldberg in streaming, allora sappiate che si trova sul catalogo della piattaforma. Si tratta di una pellicola del 1999 diretta da Ulu Grosbard, che vede protagonista Beth Cappadora. Quest’ultima è una mamma di tre figli che improvvisamente deve affrontare la scomparsa di uno di loro. La trama di In fondo al cuore traporta gli spettatori in questo lungo viaggio della figlia Cappadora, che ritrova a un certo punto il figlio Ben, scomparso nove anni prima. Ma vediamo insieme la spiegazione del finale di In fondo al cuore.
In fondo al cuore è tratto da una storia vera?
In fondo al cuore non è basato su una storia vera in particolare. Il film, il cui titolo originale è The Deep End of the Ocean, è un adattamento dell’omonimo libro di Jacquelyn Mitchard. La scrittrice, in un’intervista per The Morning Call, ha spiegato che la storia è stata interamente creata dalla sua mente. Infatti, ha sognato l’intera trama del romanzo, da cui è poi stato creato il film.
In fondo al cuore: la trama del film
Al centro della trama di In fondo al cuore c’è Beth Cappadora, la quale si reca con la sua famiglia a Chicago per partecipare a una festa di ritrovo con i suoi ex compagni di scuola. Per un momento si assenta, lasciando soli i suoi figli Vincent e Ben, rispettivamente di sei e tre anni. Quando torna indietro il più piccolo è scomparso nel nulla. Da qui iniziano le ricerche da parte della polizia, ma nulla. Di Ben non c’è più traccia. La famiglia di Beth subisce un grande trauma, come si può immaginare. In particolare, lei continua a vivere con un enorme senso di colpa. Infatti, sembra non reagire più a nulla, tanto che con il marito Pat ci sono varie discussioni. Dopo la scomparsa di Ben, anche Vincent resta sconvolto, al punto che nove anni dopo appare come un adolescente triste e ombroso.
Nel corso della trama di In fondo al cuore accade qualcosa di inaspettato. Un giorno bussa alla loro porto un bambino che dice di chiamarsi Sam. Quest’ultimo si propone per dei lavoretti. Beth crede che si tratti di suo figlio scomparso e così iniziano le indagini con l’ispettrice Candy Bliss al suo fianco. Ed ecco che le impronte digitali confermano che Sam è Ben! Il suo padre adottivo, George, confessa di non sapere nulla della questione. Spiega semplicemente che anni prima aveva sposato una donna, Cecilia, che aveva questo bambino piccolo con sé. Quest’ultima si era suicidata e George si è preso per tutti questi anni cura di Ben, senza conoscere davvero la verità.
Beth in una fotografia riconosce una sua compagna del liceo, presente durante la festa di ritrovo a Chicago. E così si scopre che era stata lei a rapire Ben, trovando in lui qualcosa del figlio che era morto poco prima. Così Cecilia ha fatto credere a George che quello fosse il suo bambino. A questo punto, Ben torna nella sua famiglia originaria, ma ci sono non pochi problemi. Infatti, non ricorda nulla dei suoi genitori biologici e per questo sente molto la mancanza di George, il quale ha svolto il ruolo di padre in modo impeccabile.
Come finisce In fondo al cuore? La spiegazione del finale
- Leggi anche: Malignant come finisce: il finale spiegato del film su Netflix
- Leggi anche: Merve Kult su Netflix: trama, cast e spiegazione finale del film
Vincent nel finale di In fondo al cuore finisce in carcere. Il ragazzo si sente ancora in colpa per aver perso di vista il fratellino nove anni prima e le sue reazioni sono sempre più forti. Qui riceve la visita di Sam, che intanto è tornato a vivere con il padre adottivo George. Beth capisce che il suo Ben ora è Sam, un ragazzino di 12 anni che riconosce come casa sua un’altra abitazione. Per questo motivo, decide di riportarlo da George, in modo che possa essere felice. Pat non è molto d’accordo con la scelta della moglie, ma anche lui poi capisce che effettivamente Sam con loro non è sereno.
Quando Sam si reca da Vincent in carcere. Qui dimostra di voler avere un rapporto con la sua famiglia d’origine e spiega al fratello di aver ricordato, con un profumo, un momento che hanno condiviso da piccoli. Qualche giorno dopo, Vincent è uscito di prigione e Sam si reca a mezzanotte sotto casa loro, chiedendogli di giocare insieme a basket. Quella notte il bambino dichiara di voler restare a dormire a casa loro, facendo così intendere di essere pronto a condividere con loro più tempo. Non assicura loro che starà in quella casa per sempre, ma di sicuro starà sia con loro che con George a giorni alterni.
In fondo al cuore finisce con Vincent che finalmente riesce a eliminare il suo senso di colpa, ammettendo di avergli lasciato la mano dicendogli di andare via quando fu rapito. Ma Sam appare sereno e per nulla rancoroso con il fratello, anzi. Il bambino fa notare che sarebbe potuto capitare a chiunque. Intanto, Pat e Beth si svegliano nel sentire i due giocare a basket e da lontano li osservano felici.